Indagini diagnostiche
Le analisi preliminari e le prime scoperte
Le analisi preliminari
Come ogni complesso intervento di restauro, il progetto Bardi ha preso avvio da un’attenta fase di documentazione dello stato delle superfici dipinte, innanzitutto attraverso una campagna fotografica ad alta risoluzione in luce diffusa, radente (immagine LR) e ultravioletta. Quest’ultima in particolare fornisce risultati utili per individuare la presenza e la distribuzione di materiali diversi, sia appartenenti alla fase esecutiva che ad eventuali precedenti restauri. Sulla base di un rilievo laser scanner, è stato ottenuto il modello HBIM 3D dell’intera cappella, su cui integrare tutte le analisi successive. È stata poi realizzata una campagna di esami strutturali, innanzitutto un’indagine georadar della cappella mediante un innovativo dispositivo no-touch, che ha consentito di raccogliere informazioni preziose per la conoscenza della struttura muraria e l’individuazione di eventuali disomogeneità. In seguito, con l’ausilio di una termocamera, l’analisi è stata affinata per individuare le buche pontaie del cantiere originale e gli eventuali distacchi tra gli intonaci.
In questa fondamentale fase di conoscenza preliminare sono intervenuti anche alcuni laboratori di ricerca europei attraverso strumenti non invasivi e mobili, con l'obiettivo di riconoscere e mappare i distacchi sub-superficiali dell'intonaco, oltre che per cercare di riconoscere le aree di distacco già soggette a passati riempimenti.
Le prime scoperte
Pur essendo fortemente compromessa, in alcuni brani la pittura di Giotto ha ritrovato una straordinaria freschezza, ad esempio nei volti così attentamente caratterizzati e che si sono conservati meglio perché tutti ad affresco - tecnica particolarmente resistente.
La cappella mostra una fitta presenza di piccole lacune risalenti quasi interamente all'Ottocento (epoca della riscoperta del ciclo giottesco) e dovute o all'inserimento di chiodi o ai danni prodotti in quel periodo. Lacune, queste, che furono in parte stuccate durante i precedenti restauri. Oggi si è scelto di rimuovere quelle stuccature con impasti a base vinilica e di sostituirle con altre a base di una miscela di calce e sabbia più compatibile con il materiale originale. Tutto ciò ha costituito un'importante premessa per le osservazioni e per gli ulteriori approfondimenti scientifici
A seguito dei risultati delle operazioni di pulitura, ora pressoché complete, con il supporto del Comitato scientifico, la riflessione va attentamente impostata sull'immagine finale che la decorazione giottesca potrà assumere alla luce delle moderne considerazioni sulla natura delle grandi e piccole lacune, che segnano così massicciamente il testo pittorico, per consentirne una migliore leggibilità.