Sviluppo della Cappella Bardi in luce visibile

Le scene

All'interno della cappella le scene vanno lette da sinistra a destra e dall’alto in basso: La Rinuncia ai beni paterni è seguita sulla parete opposta dalla Conferma della Regola francescana, quindi sul secondo livello l'Apparizione al Capitolo di Arles dalla Prova del fuoco e infine nella parte più bassa la Morte di San Francesco dall’Apparizione a frate Agostino e al vescovo Guido d’Assisi.

San Francesco rinuncia ai beni paterni e si spoglia delle vesti dinanzi al vescovo Guido e al padre Bernardone

Nella lunetta l’edificio alle spalle di Pietro Bernardone e di Francesco abbracciato dal vescovo mostra una loggia superiore che si innalza su un edificio in scorcio simile a una fortificazione, davanti alla quale si accalca la popolazione di Assisi. La rabbia che sconvolge il volto del padre denota lo studio di espressioni e gestualità, mentre le urla dei due ragazzini, che le madri afferrano violentemente per i capelli per impedire il lancio di sassi contro Francesco, comunicano freschezza e attenzione alla realtà.

San Francesco rinuncia ai beni paterni e si spoglia delle vesti dinanzi al vescovo Guido e al padre Bernardone

Approvazione della Regola francescana

Francesco è in ginocchio davanti al papa seguito dai compagni, alcuni tonsurati, altri no, tutti privi di barba. La mano destra è portata al cuore, la sinistra porge al pontefice la pergamena con la sua “Prima Regola”. Innocenzo III siede su un trono marmoreo indossando una pianeta di ermellino, affiancato da due vescovi in bianco. Sul capo hanno la mitria. Le vesti ricche del papa e degli accoliti contrastano con quelle di Francesco e dei suoi, i cui sai di diverse tonalità grigio/marrone, indicano che sono stati usati miseri tessuti a disposizione

Approvazione della Regola francescana

San Francesco predica davanti al sultano (Prova del fuoco)

Bonaventura amplia il racconto della predica davanti al sultano di Tommaso da Celano inserendo la narrazione della “Prova del fuoco”. Il sultano siede su un trono: a destra san Francesco, in piedi in posa ieratica, si fa il segno della croce, pronto ad affrontare senza timore il fuoco davanti a lui. A sinistra i sacerdoti orientali mostrano con l’atteggiamento e l’espressione la fretta di allontanarsi per paura di dover affrontare la tenzone con Francesco, mentre il volto del sultano esprime ira di fronte alla loro codardia.

San Francesco predica davanti al sultano (Prova del fuoco)

San Francesco appare al Capitolo di Arles durante una predica di sant’Antonio da Padova

Francesco è in piedi al centro di un loggiato con le braccia alzate e le mani aperte (prive delle stimmate), mentre sant’Antonio è in posizione defilata. I frati sono seduti e solo alcuni si accorgono dell’apparizione. Il santo è glabro, mentre nelle immagini più antiche ha la barba portata in vita. La novità iconografica fu voluta per attenuare i caratteri più dirompenti del pensiero di Francesco, mostrandolo aderente alle regole, perché all’epoca gli uomini doveva essere rasati per non apparire degli emarginati.

San Francesco predica davanti al sultano (Prova del fuoco)

Morte di san Francesco, la cui anima viene portata in cielo dagli angeli e Verifica delle Stimmate da parte dell’incredulo Girolamo

Giotto riunisce nella scena più momenti: la morte, con il pianto disperato di un frate che alza le braccia, la tenerezza con cui due frati baciano la mano e il piede stigmatizzati, la meraviglia di un altro che si accorge degli angeli che portano l’anima del santo in cielo; il medico Girolamo inginocchiato presso il cataletto che esamina la piaga del costato, incredulo come lo era stato san Tommaso, mentre ai lati si svolgono le esequie, alle quali prendono parte frati e laici.

Morte di san Francesco, la cui anima viene portata in cielo dagli angeli e Verifica delle Stimmate da parte dell’incredulo Girolamo

San Francesco appare a frate Agostino e al vescovo Guido di Assisi

La scena unisce due episodi che accadono quasi contemporaneamente alla morte di Francesco: a sinistra frate Agostino vede l’anima del santo salire in cielo e lo comunica ai suoi confratelli; a destra il vescovo di Assisi sogna Francesco che gli dice: “Ecco, io lascio il mondo e vado in cielo”.

Anche se l’affresco si presenta lacunoso, è ancora evidente il contrappunto tra lo stupore dei frati e il torpore dei dormienti

San Francesco appare a frate Agostino e al vescovo Guido di Assisi