Storie di san Francesco
La vita di Francesco negli affreschi di Giotto
Gli affreschi nella cappella raccontano la storia della vita di San Francesco divisa in sei episodi. La narrazione di Giotto si basa sulla Legenda Maior di Bonaventura da Bagnoregio, che l’artista aveva già rappresentato nella basilica superiore di Assisi e che nel 1266 viene riconosciuta come la più autorevole e unica fonte ufficiale per la vita di san Francesco.
La chiarezza del messaggio francescano si riflette nel modo in cui sono state impostate le scene per garantire che tutti potessero coglierne il significato. Allo stesso tempo, l'intento era di tracciare un parallelismo tra la vita di Francesco e quella di Cristo, come evidenzia la raffigurazione delle Stimmate di san Francesco sopra l’arcone posto all’entrata della cappella.
Gli affreschi erano stati concepiti per essere ammirati dal basso al centro della cappella. Rispetto ai suoi lavori precedenti ad Assisi o nella Cappella degli Scrovegni a Padova, in Santa Croce l'artista cambia il rapporto tra figura e ambiente, introducendo invenzioni che modificano la spazialità delle scene. Giotto supera anche la rigidità stilistica della sua epoca indagando gli stati d’animo dei personaggi, studiandone espressioni e gesti: la rabbia del padre del santo e le grida dei bambini tirati per i capelli nella Rinuncia; la paura dei Saraceni che temono il confronto con Francesco e la conseguente ira del Sultano nella Prova del fuoco; o il dolore e l’emozione dei frati in ginocchio accanto al corpo di Francesco, l'incredulità dell'uomo che accerta le stimmate e lo stupore del frate che osserva l'anima del santo portata in cielo dalla Morte.