Cappella Salviati
La cappella, collocata nel transetto sinistro, è costituita da un unico vano, a pianta rettangolare, coperto da una volta a crociera. Venne fondata da Alamanno Salviati tra il 1446 e il 1447 e il fratello Averardo ne completò la decorazione nel 1478.
Dopo un periodo di relativo abbandono Maria Maddalena Strozzi, vedova di Lorenzo Salviati, ottenne il permesso di ristrutturare la cappella nel 1611. La campagna fu affidata all’architetto Gherardo Silvani, responsabile anche dei lavori della cappella Calderini (oggi Riccardi).
Il fulcro scenografico del progetto è la parete di fondo, dominata dal monumentale tabernacolo in legno dipinto che incornicia la grande pala del veronese Jacopo Ligozzi con il Martirio di san Lorenzo (1611) e il sottostante altare in pietre dure.
Nell’Ottocento furono aggiunti i dipinti con le Stazioni della Via Crucis di Luigi Ademollo (prima metà del XIX secolo) e i numerosi monumenti funebri che segnano le pareti. Alcuni di questi furono qui traslati durante le diverse fasi di riordino della basilica, come le due lapidi sepolcrali di Giuseppe Salvetti (1811-1812) e Gaspero Maria Paoletti (1818), entrambe eseguite da Stefano Ricci per la cappella Bardi e rimosse nel 1853 per consentire il recupero degli affreschi di Giotto.
Nel lato sinistro, due monumenti evidenziano il carattere cosmopolita della Firenze del XIX secolo. Il primo è quello di un membro di spicco dell’aristocrazia polacca, Zofia z Czartoryskich Zamoyska (1837-1844) e rappresenta uno dei vertici dell’arte di Lorenzo Bartolini.
Il secondo venne commissionato dal celebre filosofo polacco August Cieszkowski per onorare la memoria della madre, Zofia z Kickich Cieszkowska. L’opera eseguita da Teofil Aleksander Lenartowicz, in collaborazione con Giuseppe Pellas, venne aggiunta nel 1874.
Perpetuando nel Novecento il carattere internazionale di Santa Croce, nel 1936 vi è stata collocata la stele in memoria del patriota corso Pasquale Paoli (1725-1807), eseguita da Antonio Maraini.
Nel 1794 i diritti di patronato sulla cappella passarono in eredità ai Caprara e ai Borghese Aldobrandini fino al 1845, quando furono ceduti all’Opera di Santa Croce.
In origine intitolata alle Sacre Stimmate di San Francesco, venne più tardi dedicata al Santissimo Sacramento e, intorno alla metà dell’Ottocento, a San Lorenzo Martire.