Secondo chiostro. Firenze, Santa Croce, complesso monumentale

Chiostri

I chiostri avevano, tra le loro funzioni, anche quella di collegare i diversi ambienti del complesso, sia quelli utilizzati esclusivamente dai religiosi, sia gli altri in cui erano ammessi anche i laici iscritti alle confraternite o che avevano le sepolture di famiglia.

Il primo chiostro, progettato insieme al refettorio nelle prime fasi costruttive del complesso, venne utilizzato in origine anche come sepolcreto e per questo fu denominato “chiostro dei morti”.

Pittore fiorentino, “Veduta a volo d’uccello del complesso di Santa Croce”, 1718, olio su tela. Firenze, Santa Croce, museo

Pittore fiorentino, Veduta a volo d’uccello del complesso di Santa Croce, 1718. Museo dell’Opera di Santa Croce

Nella Pianta del Buonsignori e in una veduta del 1718 risultava diviso in due parti da un fabbricato perpendicolare alla chiesa e che si congiungeva all’ultima campata del refettorio. Nel corso dell’Ottocento le pareti sotto i loggiati ospitarono nuovi monumenti funebri e nel 1843 fu collocata la statua del Dio Padre, ultimata da Baccio Bandinelli nel 1556 per il coro del duomo.

Baccio Bandinelli, "Dio padre", 1556, marmo. Firenze, Santa Croce, primo chiostro

Baccio Bandinelli, Dio padre, 1556. Primo chiostro

In occasione dei lavori per la realizzazione della facciata di Santa Croce (1857-1865) lo spazio fu adibito a cantiere, e nel 1868-1869 l’edificio centrale venne demolito. Nel 1870 fu abbattuto anche il corpo di fabbrica prospiciente la piazza che aveva ospitato il Tribunale dell’Inquisizione e che venne ricostruito – su progetto dell’architetto Emilio De Fabris – in forma di loggiato per richiamare il porticato trecentesco sopraelevato che fiancheggia la chiesa.

Rimozione dei monumenti e delle lapidi sepolcrali dai chiostri, 1960 circa. Firenze, Santa Croce, loggiato sud della basilica

Rimozione dei monumenti e delle lapidi sepolcrali dai chiostri (loggiato Sud della basilica di Santa Croce)

All’inizio degli anni Sessanta furono rimossi i monumenti e le iscrizioni funebri ottocentesche, spostati in un ambiente seminterrato sotto il loggiato a eccezione di alcuni, tra cui la Memoria funeraria di Florence Nightingale scolpita nel 1913 da Francis William Sargant.

Nel 1987 sul prato fu collocato il Guerriero con scudo di Henry Moore del 1972. Dopo un periodo di manutenzione l'opera si trova attualmente a Palazzo Vecchio, nella Terrazza di Saturno, dove la desiderava lo stesso scultore. 

Henry Moore, "Guerriero con scudo", 1972, bronzo. Firenze, Santa Croce, primo chiostro

Henry Moore, Guerriero con scudo, 1972. Primo chiostro

Il portale che divide il primo dal secondo chiostro, generalmente attribuito a Benedetto da Maiano, è stato anche assegnato a Bartolomeo, Geri, Francesco e Desiderio da Settignano. Il chiostro, noto anche come “chiostro del Brunelleschi” benché edificato molti anni dopo la sua morte, fu realizzato probabilmente su progetto di Bernardo Rossellino per il ricchissimo banchiere e generoso mecenate Tommaso Spinelli. Al porticato inferiore su colonne in pietra serena sono sovrapposte le arcate a tutto sesto della loggia superiore, oggi utilizzata dalla Biblioteca Nazionale Centrale.

Secondo chiostro. Firenze, Santa Croce, complesso monumentale

Secondo chiostro