Cripta e Famedio
Gli spazi sotto il transetto e la sagrestia, i primi di Santa Croce a essere stati costruiti, furono da sempre utilizzati come sepolcreto e sede di confraternite religiose. Dopo la soppressione di queste nel 1785, e i danni causati dall’alluvione del 1844, furono adibiti a deposito.
La volontà di legittimare il fascismo in senso nazionalistico, dato il ruolo di “Pantheon degli italiani” di Santa Croce, ispirò nel 1934 la scelta di utilizzare una parte dei sotterranei per realizzare il “Sacrario dei Caduti per la rivoluzione fascista”, su progetto dell’architetto Alfredo Lensi, capo dell’Ufficio Belle Arti del Comune. Nel 1938 – ancora su disegno di Lensi – verso via de’ Malcontenti fu realizzato il Sacrario dei caduti in Africa e Spagna, visitato da Hitler e Mussolini durante la visita a Firenze del 9 maggio.
Nel 1934 Lensi progettò anche il rinnovamento dello spazio sotto la sagrestia, in cui si ricordano i fiorentini caduti nel primo conflitto mondiale. Denominato “famedio” fu inaugurato da Vittorio Emanuele III il 4 novembre 1937, nell’anniversario della vittoria nella prima guerra mondiale.
Tra il 1950 e il 1956 il Sacrario venne riconvertito e dedicato ai fiorentini caduti per la patria dopo il 1918, mentre il famedio, consacrato ai morti di una guerra la cui memoria non suscita controversie, non venne manomesso, e conserva l’assetto originario anche nell’arredo.