Cappella Rinuccini
Aperta sul lato est della sagrestia, la cappella ha pianta quadrata, coperta da volta a crociera, ed è illuminata da due bifore aperte sulla parete di fondo e sormontate dallo stemma Guidalotti.
La cappella venne infatti fondata e decorata grazie al lascito testamentario, redatto prima del 1355, di Lapo di Lizio Guidalotti. All’esecuzione sovrintese fra Ludovico di Giovanni, custode del convento di Santa Croce, che molto probabilmente scelse anche la dedicazione della cappella alla Natività della Vergine e a Maria Maddalena, figure centrali nella predicazione francescana.
La decorazione ad affresco si protrasse dal 1359 al 1371: Giovanni da Milano affrescò gli spicchi della volta con quattro figure di profeti entro cornici polilobate e chiuse la crociera apponendo un tondo ligneo con la figura di Cristo Pantocrator su fondo oro (1365 circa), secondo una soluzione rara in ambito toscano. L’artista lombardo dipinse ad affresco i primi due ordini di scene di ciascuna parete laterale, ma i registri inferiori furono completati da un artefice noto col nome convenzionale di Maestro della Cappella Rinuccini, poi identificato con Matteo di Pacino, già attivo nell’esecuzione delle miniature dei corali della chiesa.
La parete sinistra accoglie le Storie della Vergine, legate stilisticamente e nella scelta degli episodi agli affreschi della cappella Baroncelli; le Storie della parete destra rappresentano uno dei rari esempi di ciclo figurativo dedicato a Maria Maddalena, illustrato secondo l’usanza medievale di fondere episodi originariamente relativi anche a Maria di Betania e Maria Egiziaca.
Intorno al 1371 Francesco Rinuccini acquisì il patronato sulla cappella portandone a termine la decorazione. Sulla cancellata in ferro battuto, di probabile manifattura senese, è riportata la data 1371, che potrebbe indicare il completamento degli affreschi. La grata era funzionale a segnare il confine tra l’ambiente di patronato dei Rinuccini e la sagrestia.
L’assetto trecentesco includeva l’altare con il polittico di Giovanni del Biondo datato 1379: nello scomparto centrale è rappresentata la Madonna in trono col Bambino, nei laterali Santi, su quello superiore Apostoli ed Evangelisti e nel coronamento la Crocifissione. Nella predella sono narrati episodi della vita dei santi corrispondenti superiormente, secondo un’usanza destinata a perdurare. I pannelli dell’articolata composizione sono raccordati da una ricca cornice gotica. L’altare è completato dal paliotto con Cristo in pietà eseguito contestualmente.
Nonostante alcuni interventi Sette e Ottocenteschi, la cappella mantiene intatto l’aspetto tardo medievale.