La Via di Francesco in Toscana comincia a Santa Croce
Un antico cammino attraversa il territorio toccando i principali luoghi legati a san Francesco, passando da antichi eremi e castelli, chiese e borghi medievali. Non tutti però sanno che questo viaggio nella bellezza del territorio può iniziare (o arrivare) da Santa Croce, fondata più di ottocento anni fa e ancora oggi punto di riferimento per il francescanesimo in Italia e nel mondo.
Chiunque voglia conoscere meglio la storia di san Francesco può cominciare il “viaggio” visitando il complesso monumentale e in particolare partendo dalla cappella Cerchi il cui allestimento permette ai visitatori di approfondire la straordinaria vicenda umana e spirituale di Francesco attraverso le opere d’arte presenti nel complesso e ispirate alle principali biografie del santo: La Vita prima di Tommaso da Celano e la Legenda Maior di san Bonaventura. Nella cappella sono conservate alcune preziose opere dedicate a san Francesco; ad esempio le terrecotte invetriate di Andrea e Giovanni della Robbia e alcuni pregiati affreschi come il “San Giovanni Battista e San Francesco d’Assisi”, realizzato da Domenico Veneziano a cavallo del Quattrocento. In questo ambiente, grazie a moderni touchscreen, è possibile inoltre conoscere le altre opere che legano Santa Croce a san Francesco come la celebre Pala Bardi, che racconta per immagini gli episodi più salienti della vita del santo. Dai dispositivi è possibile anche esplorare virtualmente l’insieme delle tappe che compongono i cammini legati a san Francesco.
Un ulteriore contributo alla visita è dato dall’audioguida ufficiale di Santa Croce che è stata arricchita con numerosi riferimenti e collegamenti alle storie dei pellegrinaggi e ai luoghi di Francesco.
All’ingresso della basilica, si possono reperire le prime informazioni e ritirare gratuitamente la mappa dell’Atlante dei Cammini toscani per ripercorrere in autonomia le orme del santo nella regione.
Questo progetto, sostenuto dalla Regione Toscana, incoraggia un turismo lento e sostenibile, proponendo un percorso di visita che, anche attraverso l’utilizzo di linguaggi innovativi, si apre al dialogo con tutto il territorio rivelando ai visitatori nuovi itinerari e contaminazioni culturali.