Santa Croce in rosa nel mese delle donne
C’è un percorso originale e poco conosciuto che racconta storie di donne speciali, coraggiose interpreti del tempo in cui hanno vissuto. Santa Croce in rosa, è un progetto di ricerca condotto - qualche anno fa - dall’Opera di Santa Croce e dalla Fondazione Advancing Women Artistis, che si è concretizzato in una pubblicazione e nell’individuazione di un percorso di visita che vale la pena di scoprire, magari proprio in occasione del mese delle donne e ricordando che l’ingresso al complesso è sempre gratuito per le persone che risiedono nel territorio della Città metropolitana.
Chi sono le donne di Santa Croce?
Figure straordinarie innovatrici di spiritualità, umili e forti. Come la beata Umiliana de’ Cerchi, la prima terziaria francescana di Firenze, punto di riferimento spirituale della parte guellfa e del popolo. Come Vaggia Manfredi, immortalata da Taddeo Gaddi, nel ruolo di solito assegnato al committente uomo dell’opera, nell’Albero della vita affrescato nel Cenacolo, o come suor Maria Celeste, la mistica figlia di Galileo Galilei che lo stesso padre definisce donna di esquisito ingegno e singolar bontà.
In Santa Croce è custodita la memoria di intellettuali intelligenti e di grande fascino. Luisa Stolberg Gedern, tedesca, prima moglie di Carlo Edoardo Stuart e poi compagna di Vittorio Alfieri. Luisa, dopo il ritorno a Firenze dalla Francia, darà vita a uno dei salotti letterari più popolari della città. Zofia Czartoryskich Zamoyska, esule polacca, cantante e musicista, celebrata come una delle donne più belle d’Europa e morta giovanissima (il suo monumento funebre è una delle ultime opere di Lorenzo Bartolini). Personaggi di primo piano frequentavano il salotto di Charlotte Bonaparte, donna irresistibile e dal destino tragico, che riuscì a conquistare perfino l’amicizia del riservato e timido Giacomo Leopardi. Anche per lei il monumento funebre è di Lorenzo Bartolini.
La passione per gli ideali risorgimentali e una eccezionale capacità di tessere relazioni contraddistinguono la personalità di Emilia Toscanelli Peruzzi, moglie di Ubaldino Peruzzi che fu sindaco negli anni di Firenze capitale d’Italia. Il salotto rosso di Emilia, così definito per il colore della tappezzeria, divenne uno dei più importanti luoghi d’incontro del Paese.
Il genio delle donne è celebrato dalla presenza di Félicie De Fauveau, la prima scultrice a vivere della propria arte. Visse tra Firenze e la Francia, la sua casa-studio nell’ex convento di Santa Elisabetta delle Convertite, divenne una vera e propria meta artistica per i viaggiatori stranieri del Grand Tour. In Santa Croce si trova una sua opera dai movimenti leggiadri: il sepolcro dedicato alla poetessa delle Indie Occidentali Louise de Favreau, morta a diciassette anni. Creative e appassionate: queste le caratteristiche di altre donne che hanno il monumento funebre a Santa Croce: la poetessa Fortunata Sulgher Fantastici, la diva dell’opera Virginia De Blasis, l’artista Ida Botti Scifoni, protetta di Matilde Bonaparte.