Archivi
I documenti che questi archivi raccolgono offrono un quadro preciso e articolato delle attività che hanno impegnato l’Opera nel corso dei secoli: dai piccoli e grandi lavori di costruzione e mantenimento, ristrutturazione e abbellimento della chiesa e del convento, alla concessione di sepolture, all’assegnazione di spazi per le compagnie religiose e di alloggi ai frati, fino ad arrivare ai grandi restauri e ai nuovi allestimenti degli ultimi due secoli, che hanno trasformato Santa Croce nel "Pantheon delle glorie italiane" dando all’intero complesso l’aspetto attuale.
Il patrimonio archivistico che qui si conserva consente dunque di tracciare un percorso nella cultura, attraverso l’evoluzione del gusto estetico, della sensibilità storico-artistica e della partecipazione religiosa e civile che hanno interessato e coinvolto il complesso francescano. Tra le sue carte si possono rintracciare le testimonianze di artisti, religiosi, famiglie e persone che vi hanno lavorato e vissuto o che qui sono stati sepolti e ricordati.
Oggi l’Opera di Santa Croce cura e gestisce i propri archivi come beni culturali ma anche come testimonianza del proprio lavoro. Sono allo stesso tempo fonte storica e memoria del presente, che la fabbriceria incrementa e valorizza attraverso le proprie attività istituzionali.
Archivio storico
I numerosi e spesso gravi danni provocati dalle frequenti alluvioni che nei secoli hanno coinvolto Santa Croce hanno interessato anche i suoi archivi. In particolare, l’alluvione del 1557 ha causato la perdita delle scritture più antiche, che oggi si conservano soltanto a partire dai primi decenni del Cinquecento. Il nucleo principale dell’archivio dell’Opera di Santa Croce è pertanto costituito dalle carte relative all’attività dell’Opera dal Cinquecento alla seconda metà del Novecento.
Tra le serie di fondamentale importanza si segnalano quelle di Partiti e deliberazioni e di Giustificazioni e negozi, le serie relative all’amministrazione e le filze ottocentesche di Affari. Oltre ai Libri dei morti, cioè i registri dove venivano annotati giorno per giorno i nomi dei sepolti in Santa Croce, l’archivio conserva due copie dei Sepoltuari del 1439 e del 1596, ancora oggi documenti imprescindibili per la conoscenza dell’allestimento della chiesa negli anni in cui furono redatti e per la datazione di molti sepolcri. Parte integrante di questo fondo è la raccolta di disegni e piante realizzati in occasione dei numerosi progetti di cui si è occupato questo ente nel corso del tempo.
L’archivio storico dell’Opera conserva anche parte dei patrimoni documentari di comunità religiose qui confluiti in seguito alle soppressioni dei conventi avvenute tra il Settecento e l’Ottocento: si tratta dei patrimoni dei conventi di Fucecchio e di Certomondo e del monastero di San Girolamo “delle Poverine”, oltre alcune serie dell’archivio del convento di Santa Croce e a un fondo miscellaneo di unità provenienti da vari conventi della Provincia francescana. Tutti questi fondi sono conservati parzialmente nell’Archivio dell’Opera e per la gran parte presso l’Archivio di Stato di Firenze.
Archivio fotografico
La parte più antica della raccolta di questo archivio è costituita da stampe in bianco e nero che risalgono principalmente alle campagne fotografiche condotte dalle storiche ditte fiorentine Brogi e Alinari, tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento. Alcune di queste stampe sono state acquisite come copie che i fotografi hanno fornito a fronte del permesso di fotografare opere d’arte e porzioni del complesso, altre sono state invece acquistate o commissionate direttamente dall’Opera di Santa Croce per propria documentazione. Il valore documentario di molte vedute della chiesa, dei chiostri e delle opere d’arte è inestimabile e si accompagna a un’alta qualità tecnica di ripresa e di stampa.
Negli ultimi anni la fototeca si è arricchita grazie a nuove campagne fotografiche mirate a progetti specifici, come quelle a supporto delle attività di manutenzione e restauro, di studio e ricerca, di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale di Santa Croce.